
Un po’ come quella della pastiera o del ragù alla bolognese: per fotografare il cibo ogni food blogger e food photographer ha la sua ricetta. Gli ingredienti per una buona foto di cibo sono pochi e come in cucina non è sufficiente buttarli in pentola a caso per avere un buon risultato. È facile tirare fuori la fotocamera e – click! – immortalare quello che si è messo in tavola, meno semplice è produrre una fotografia di cibo ragionata, che racconti una storia, evochi sensazioni e che faccia sentire a chi la guarda anche consistenze, profumi e sentimenti.
La food photography comincia in cucina
Sono convinta che non sia un caso che a far esplodere il trend di una fotografia di cibo vera e inserita in contesti quotidiani siano stati specialmente i blogger che si occupano di cibo e che solo dopo questa moda abbia raggiunto riviste e persino l’advertising classico. Per anni la fotografia editoriale e pubblicitaria del cibo si è fatta con prodotti finti, creme acriliche spray e ingredienti di plastica. L’immagine ha il solo scopo di presentare il prodotto perché è finta. Nessun figlio degli anni ’80 si è mai aspettato di trovarsi a mangiare esattamente quello che c’era fotografato sui cartelloni, sui volantini e sulle confezioni.
Oggi la fotografia di cibo così realistica e ritratto in contesti che riusciamo a riconoscere e in cui possiamo immergerci ci travolge, non ci fa solo venire fame, ci fa sentire protagonisti e amare questo o quel brand anche per come riesce a coinvolgerci.
Fotografare il cibo vero presuppone una buona conoscenza degli ingredienti e della cucina, sia per poterli maneggiare in fase di styling che per riuscire a cogliere tutte le sfumature e portarle oltre la barriera dell’immagine per ricrearsi nell’immaginario di chi osserva.
Cucinare, sporcarsi le mani, assaggiare, ricercare le origini di certi ingredienti e certe preparazioni è il primo passo per una fotografia di cibo non solo tecnicamente buona ma anche efficace dal punto di vista della comunicazione. Una foto ben fatta è una storia che si racconta da sola.
Gli strumenti fotografici
Per fotografare il cibo servono un qualunque strumento con una fotocamera e un paio di riletture del suo manuale di utilizzo.
Si possono scattare foto di food anche con lo smartphone e io non solo lo faccio ma lo insegno anche ai miei allievi in un workshop, Foto in tavola.
Il segreto non è avere il miglior aggeggio fotografico in circolazione ma saperlo utilizzare al meglio delle sue potenzialità e nel modo più efficace possibile. È del tutto inutile acquistare una reflex full frame di ultima generazione se non sai come muoverti tra esposizione, diaframma e ISO. In quel caso è meglio investire in un giocattolo più economico e anche più facile da usare, con meno bottoni, e spendere il resto per un corso o un manuale base di fotografia. Non sarà la qualità della macchina a fare di te un buon fotografo.
Quello che può fare davvero la differenza in fatto di fotografia food sono: un cavalletto solido e una lente luminosa e con un buon sfocato. Il 50mm 1:8 costa poco più di 100€ ed è una lente che cambia la vita del fotografo principiante, la consiglierei senza dubbio, non solo per la foto di cibo.
Puoi aggiungere anche un pannello riflettente (basta anche un pannello di polistirolo coperto di stagnola) per tenere a bada la luce e un pannello grigio neutro per la regolazione del bianco, per ottenere colori sempre perfetti.
La luce
Se stai cominciando metti da parte l’idea di acquistare subito una luce artificiale da fotografia e cercati la finestra più ampia e meglio esposta di casa o del luogo dove scatti. Niente rende il cibo bello e attraente come la luce del sole. Ruota il tuo set per sperimentare direzioni diverse della luce e prova anche a scattare lo stesso set in orari diversi per capire quale sia la luce migliore per la foto che hai in mente.
Fai sempre attenzione alla temperatura del bianco e alle dominanti gialle, blu o di altri colori riflessi dalla luce circostante. Se scatti con una reflex (ma anche alcune buone compatte lo consentono) puoi regolare il bianco con il pannello grigio neutro e ottenere colori sempre perfetti. Nel manuale della tua macchina trovi le procedure per farlo.
Gli sfondi
Una buona parte del feeling della foto viene proprio dallo sfondo che scegli per allestire il tuo set. Procurati delle assi di legno, meglio ancora se sono vissute e rovinate, per dare un tocco ancora più autentico ai tuoi scatti, utilizza tovaglie e altre stoffe e se hai bisogno di tanto colore con poca spesa acquista carte e cartoncini fantasia, sono perfetti per creare sfondi vivaci e se trattati con cura possono durare anche a lungo.
Nell’ultimo periodo ho avuto bisogno di ampliare un po’ il mio parco sfondi e ho trovato molto comodi gli sfondi di vinile stampato che ho acquistato su Etsy. Sono tutt’altro che economici ma solidi, pratici e molto resistenti, occupano poco spazio, sono sottili, si possono arrotolare e riporre in un tubo di cartone e riproducono diversi materiali (io ho preso diversi tipi di legno e anche un finto marmo che in foto non ha nulla da invidiare a quelli veri).
I props
Il paradiso del food blogger e del food photographer è un’immensa credenza che straborda di piattini, scodelle, posate, bricchetti sbeccati e altre adorabili carinerie. Ci piacciono e ne vorremmo ancora, anche quando non ci è rimasto nemmeno un angolo nell’ultimo cassetto, ma anche qui vale quanto detto per la macchina fotografica: non sarà un milione di props a fare migliori le tue foto.
Il protagonista del tuo racconto visivo sta NEL piatto e non tutto intorno e puoi creare atmosfere bellissime anche senza riempire i tuoi set di stoviglie e oggetti che, anzi, potrebbero distogliere da quello che conta davvero (se fotografi una ricetta che ha richiesto ore di preparazione e il tuo pubblico ti chiede dove hai comprato il piatto che hai scelto per il tuo set sì – fattene una ragione – HAI SBAGLIATO QUALCOSA, a meno che non stessi facendo delle foto per un’azienda che vende piatti).
Il più delle volte per una buona foto di cibo ti basta il piatto da fotografare e quello che hai già intorno: usa frutta e verdura, sbriciola farine, sale e zucchero che rendono tutto più vero e costano pochissimo, metti sulla scena semi e frutta secca, gli attrezzi che usi in cucina (più sono vecchi e rovinati e meglio è, in certi casi) recupera i nastrini dalle bomboniere e dai pacchetti, i pezzetti di stoffa dei campionari vecchi (se li chiedi nei negozi di tappezzerie te li regalano) e libera la fantasia.
Lo sapevi che non hai bisogno di acquistare un’alzatina per ogni dolcetto che fotografi? Un piatto appoggiato su una tazza o una scodella capovolta è perfetto per creare un vassoio elegante per le tue torte e non ti resta che provare varie combinazioni per ottenere effetti sempre diversi.
Cerca il tuo stile
La parte più rilevante di una buona foto food comunque – esclusi i dettagli tecnici – è la tua cifra stilistica. Ci vorranno tempo e pazienza per dare ai tuoi scatti quel qualcosa che ti renda riconoscibile a colpo d’occhio, ma se cominci con la certezza di dover soprattutto arrivare a esprimerti in maniera unica non rischierai mai di essere la brutta copia di qualcun altro.
Riempiti gli occhi di bellezza, osserva i migliori e fatti ispirare, sfoglia blog, riviste, crea bacheche Pinterest in cui mettere scatti che ti emozionano, non smettere di seguire i trend e le loro evoluzioni, prova sempre a fare tutto e scarta quello che non ti piace, esci dalla tua comfort zone per buttarti in cose diverse e tecniche nuove ma poi cerca quello che ti somiglia di più e ti fa stare meglio. La tua identità e il tuo futuro di fotografo di cibo non puoi acquistarle, devi costruirle e passano soprattutto da qui. Buon lavoro! 🙂